Tecnimed è un’azienda italiana con sede nel Varesotto, specializzata nella produzione di dispositivi elettronici a uso medico e per la tutela della salute. Una persona che segue la nostra iniziativa è venuta a conoscenza di questa ditta grazie a una conferenza sulle vipere in cui si è parlato di un loro prodotto, EcoSave , che tramite l’applicazione di una scarica elettrica controllata è in grado di rallentare o in certi casi addirittura di neutralizzare gli effetti del veleno di diversi animali tra cui ragni, vespe, meduse, vipere…
Organizzare un’escursione con la possibilità di fare affidamento su un dispositivo elettronico alimentato da una batteria a 9V, invece che su scorte di antisiero che presentano problemi di conservazione e reperibilità, è un vantaggio che in certe situazioni potrebbe salvare delle vite e il nostro asker si è subito interessato al prodotto.
Trattandosi di un dispositivo che potrebbe essere utilizzato in situazioni di emergenza, il nostro asker ha voluto – per la sua sicurezza – chiedere alla ditta quali sono i fatti che mostrano inequivocabilmente che una corrente controllata può rallentare o neutralizzare l’effetto del veleno degli animali considerati.
Vipera della specie Vipera Aspis, presente anche sul territorio italiano.
La ditta ha risposto immediatamente e con gentilezza ha fornito una valutazione clinica dello strumento e tre riferimenti ad articoli pubblicati sulla rivista internazionale The Lancet.
L’asker ha visionato i documenti e ha osservato che nella valutazione clinica viene affermato che il meccanismo di funzionamento del dispositivo non è ancora chiaro e vengono fornite alcune ipotesi. Non vengono tuttavia comunicate le procedure sperimentali e i dati sperimentali ottenuti da eventuali test fatti durante la valutazione e gli articoli su The Lancet sono delle lettere all’editore di carattere qualitativo. Abbiamo dunque fatto visionare l’evidenza ottenuta ad Andrea Zancanaro, dirigente medico ospedaliero di Medicina Interna, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica, che trae le conclusioni riportate di seguito.
Sulla base degli elementi ricevuti non c'è dunque una robusta bibliografia scientifica che sostiene l’efficacia del dispositivo prodotto e sponsorizzato dall’azienda; questo fatto è ancora più importante se si considera che EcoSave è considerato nella brochure della ditta un “innovativo e moderno pezzo di pronto intervento” e come tale dovrebbe basarsi su un consenso scientifico pari o addirittura superiore a quello sull’efficacia degli strumenti “tradizionali” come gli antisieri, a cui il dispositivo vuole essere un’alternativa.
L'iniziativa Chiedi le Prove è consapevole che il dialogo sia l’unico modo per rendere una società responsabile e attenta alle proprie esigenze. Auspichiamo, quindi, un ulteriore aggiornamento di questa vicenda e rimaniamo a disposizione qualora ci sia la volontà di dare origine ad un dialogo che risulti costruttivo.
Analisi delle fonti di A. Zancanaro, dirigente medico ospedaliero di Medicina Interna, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica.
Esiste una consistente letteratura scientifica [1-11] che non conferma la validità dell’uso di dispositivi elettrici per il trattamento di morsi o punture velenosi. Inoltre, vi è una sostanziale carenza di informazioni provate sull’effetto dell’elettricità sui meccanismi infiammatori, tossici, allergici dei veleni inoculati. Le scarse informazioni spesso si riferiscono a specie differenti che hanno veleni diversi e soprattutto provocano reazioni differenti nel corpo umano.
Nel materiale visionato viene menzionata l’inutilità dei rimedi definiti “tradizionali” e vengono fornite le corrette indicazioni e i rischi dell’uso dell’antisiero, ma ciò non avvalora l’uso della terapia elettrica.
Per quanto riguarda le reazioni allergiche, il trattamento elettrico di punture o morsi velenosi, pur essendo proposto da quasi trent’anni, non appare in alcuna delle linee guida delle Società Scientifiche Internazionali, neppure per la terapia delle reazioni di lieve entità [12 - 13].
Sarebbe inoltre decisamente rischioso se trapelasse il messaggio che le scariche elettriche possano essere utili nelle reazioni sistemiche gravi (anafilassi) sostituendo la profilassi data dall’immunoterapia specifica (o terapia desensibilizzante) o la terapia d’urgenza con adrenalina. Una persona con un’allergia grave a punture di imenotteri potrebbe infatti scegliere di utilizzare metodi alternativi da quelli comprovati con conseguenze anche fatali.
Nella valutazione clinica fornita dalla ditta:
Appare già pericoloso nel capitolo “Summary” sostenere che nei soggetti allergici la prima cosa da fare dopo la puntura sia la scarica elettrica, non citando nemmeno il trattamento salvavita con adrenalina che invece andrebbe somministrato senza alcun ritardo.
I dati clinici generati e detenuti dal costruttore (paragrafo 4.4) non sono dettagliati né disponibili per una lettura critica.
Nella bibliografia di 18 articoli riferiti come rilevanti (paragrafo 5.1.1) compare tre volte (ai punti 9-10-14) la review di Welch EB [4] che in realtà conclude non confermando la validità del trattamento elettrico; in buona parte si tratta di articoli di limitata rilevanza, poster a congressi, comunicazioni, bollettini su riviste non indicizzate.
La review di Welch viene criticata per aver citato l’inefficacia del trattamento elettrico in studi di laboratorio su piccoli animali, perché differenti dagli esseri umani; tuttavia lo stesso metodo viene presentato come prova quando ottiene risultati favorevoli ad Ecosave nel paragrafo 4.4
Gli studi citati presentano importanti limiti metodologici e in particolare sono piuttosto carenti in termini di numerosità del campione, randomizzazione e confronto con placebo.
Bibliografia
[1] Davis D, Branch K, Egen NB, et al. The effect of an electrical current on snake venom toxicity. J Wilderness Med. 1992;3: 48-53
[2] N.R. Nathan, Electric shock does not save snakebitten rats. Annals of Emergency Medicine,March 1988 Volume 17, Issue 3, Pages 254–256
[3] Hardy DL A review of first aid measures for pit viper bites in North America with an appraisal of Extractor ™ suction and stun gun electroshock. Campbell JA, Brodie ED Biology of the pit vipers, Tyler, Texas, Selva 1992: 405-14
[4] Welch EB et al. Use of stun guns for venomous bites and sting: a review. Wilderness Environ. Med. 2001, 12: 111-117
[5] Johnson EK et al. Electric shocks are ineffective in treatment of lethal effects of rattlesnake envenomation in mice. Toxicon 1987, 25: 1347-1349
[6] Russell et al. A letter on electroshock for snakebite. Vet Hum Toxicol 1987, 29:320
[7] Howe NR et al. Electric shock does not save snakebitten rats. Ann Emerg Med 1988, 17: 254-256
[8] Snyder C et al. Electric shock treatment for snakebite (letter). Lancet 1989, 1: 1022
[9] Stoud C et al. Effect of electric shock therapy on local tissue reaction to poisonous snake venom injection in rabbits. Ann Emerg Med 1989, 18: 447
[10] Dart C et al. Failure of electric shock treatment for rattlesnake envenomation. Ann emerg Med 1991, 20: 659-661
[11] Barker et al. Accuracy of internet recommendations for perhospital car of venomous snake bites. Wilderness Environ. Med. 2010, 21: 298-302
[12] F. Bonifazi et al, Prevention and treatment of hymenoptera venom allergy: guidelines for clinical practice, ALLERGY, 60, 12, December 2005, 1459–147
[13] Golden DBK et al. Stinging insect hypersensitivity, Ann Allergy Asthma Immunol 118 - 2017 - 28e54