Su diversi negozi online potete facilmente acquistare le Tessere Radioniche.
Le tessere sono un “coadiuvante nella percezione e nella amplificazione delle vibrazioni delle sequenze numeriche” e “vengono caricate tramite un cristallo tachionico che trasferisce sulle tessere i bio-fotoni del Sole e la sua vibrazione curativa”.
Potete trovarne per diverse soluzioni ai problemi quotidiani: alcune tessere, per esempio, sono "sintonizzate" per purificare gli alimenti del gatto, altre per "normalizzare" la funzione della prostata e così via.
Ricordiamo, in termini generali, che per quanto particolari e al limite dell'esoterico possano sembrare certe affermazioni, Chiedi le Prove è un’iniziativa imparziale e dà a chiunque la possibilità di motivare le proprie affermazioni, anche facendo ricorso a prove stupefacenti.
Una massiccia dose di curiosità ha spinto l’asker Fabio a contattare un produttore di tali tessere, chiedendo quale sia l’evidenza del funzionamento di questi oggetti portentosi.
Il produttore ha risposto a Fabio sostenendo che il funzionamento delle tessere si basa sulla Radionica, una scienza molto antica e ormai riconosciuta a livello internazionale, e che la tecnologia utilizzata è quella di Grigori Grabovoi, scienziato russo molto noto nel "settore". Il produttore sosteneva, inoltre, che vi sono numerose testimonianze di persone che hanno provato le tessere e sono rimaste soddisfatte. Il produttore concludeva la corrispondenza con Fabio affermando che per comprendere meglio il funzionamento delle tessere, il nostro asker avrebbe potuto partecipare a uno dei suoi seminari online, previo pagamento di una modica quota di iscrizione.
A questo punto, è possibile fermarsi e fare delle considerazioni. Quello che abbiamo davanti è un cocktail delle opinioni senza alcuna traccia di affermazioni fattuali. Tralasciando il fatto che non ci risulta esistere alcuna rivista scientifica internazionale di Radionica, il primo ingrediente del nostro cocktail è l’appartenenza delle tessere a una disciplina che ha alle spalle una lunga tradizione, il che di per sè NON è una prova di funzionamento. Un esempio è fornito proprio dal produttore stesso quando cita i tachioni; per quanto siano un’ipotesi affascinante della Fisica, non sono mai stati osservati e sono considerati soltanto una curiosità stravagante. L’altro ingrediente del cocktail è il tirare in ballo il principio di autorità; affermare che la tecnologia utilizzata è quella di un scienziato ormai famoso NON aggiunge verità alla cosa finché non vengono mostrati dei solidi studi. Inoltre, testimonianze non ben definite di persone che hanno provato le tessere non forniscono una prova rigorosa, soprattutto considerato che non vi è alcun controllo sulle testimonianze negative e che vi sono forti aspettative positive nelle persone quando comprano un prodotto, aspettative che probabilmente le spingeranno a dare giudizi inaffidabili. Questo genere di bias può essere preso in considerazione solo in ambienti controllati e con protocolli di studio rigorosi come ad esempio un test in doppio cieco con un campione di controllo.
Anche questo cocktail ha il suo succulento spicchio di mango sul bordo del bicchiere ed è l’invito a partecipare alle conferenze online a pagamento ma le prove del funzionamento di un prodotto non possono essere un “arcano rivelato” a pochi abbonati ma dei robusti fatti che vengono messi a disposizione di tutta la società per consentire di prendere delle decisioni basate su fondamenta solide.
Chiedi le Prove non smetterà di battersi per la trasparenza nelle interazioni sociali perché crediamo che sia il segno di una società matura e intellettualmente onesta.
Ci ha contattato sulla nostra pagina Facebook Angelo, l’autore di queste tessere. Ringraziandolo per la collaborazione riportiamo per intero la sua spiegazione alternativa.
Vorremmo solo puntualizzare una cosa: Chiedi le Prove non usa “agenti in incognito” per fare indagini. Salvo rare occasioni, gli asker non sono parte dello staff di Chiedi le Prove ma cittadini interessati a un’affermazione che hanno letto, o un prodotto che hanno visto, e che sono abbastanza curiosi da chiedere agli autori quali prove hanno usato per convincersi di quello che hanno scritto. Il nostro ruolo è quello di dare visibilità a tutte le parti coinvolte nel processo di richiesta dei fatti, e questo non comprende soltanto l’asker e gli esperti eventualmente interpellati ma anche l’autore dell’affermazione per cui è stato fatto l’ask. Ci risulta dunque piuttosto offensivo essere etichettati da Angelo come “gente che semina solo discordie per avere popolarità”, specialmente quando questo giudizio gratuito viene fatto dopo che ci siamo offerti di pubblicare la sua spiegazione che troverete di seguito.
Vista l’ultima comunicazione di Angelo, Chiedi le Prove sarà ben lieta di aggiornare questa storia non appena ci verranno comunicate le prove che ha affermato di poter produrre.