(Gia' letta? Vai ad Aggiornamento Luglio 2024)
Quindi si fece avanti un muratore e disse:
– Parlaci delle Case. –
Ed egli rispose dicendo:
– Costruite con la vostra immaginazione una capanna nel deserto prima di costruire una casa tra le mura della città.
Poichè, come voi ritornate alle vostre case al crepuscolo, così fa il pellegrino che è in voi, sempre lontano e solitario.
La vostra casa è il vostro corpo più grande.
Essa cresce nel sole e dorme nella quiete della notte, e non è priva di sogni. Non sogna forse la vostra casa? E non abbandona in sogno la città per i boschi e le colline?
Vorrei poter raccogliere le vostre case nella mia mano, e come il seminatore, disperderle su prati e foreste.
Le valli vorrei fossero le vostre strade, e verdi sentieri i vostri viali, perchè possiate a vicenda cercarvi tra le vigne e giungere con l'abito profumato di terra.
(Da “Il profeta” di Khalil Gibran - trad. Tommaso Pisanti)
Vivere la casa come un’estensione del proprio corpo e della propria mente.
Sentire che la propria casa cresce, sogna e vaga, per boschi e colline.
E come per il nostro corpo, così vogliamo che la nostra casa sia in forma, in salute, abbia un sistema immunitario che la difenda da malattie ed inquinamento.
Airlite, il sistema di pitture murali che esaminiamo oggi, sembra promettere proprio questo, una coppia di prodotti, uno per interni ed uno per esterni, che aiutano l’assorbimento e la neutralizzazione chimica di molti inquinanti ed agenti patogeni in modo totalmente passivo da parte dei muri della nostra casa. Quasi che la casa stessa, dotata di un sistema immunitario, fosse in grado di eliminare le infezioni che ogni giorno tentano di intaccarne l’integrità e la pulizia, migliorando l’aria che ci circonda e quindi la salute di noi che vi abitiamo.
Fabrizio, incuriosito dalle affermazioni riguardanti le capacità delle loro pitture: “Con Airlite le pareti ti tolgono il mal di testa”, “Lasciate che le vostre pareti eliminino virus, batteri e l’aria cattiva. Per respirare tranquillamente, con un look fantastico”, si è fatto delle domande che ha poi rivolto verso l’azienda produttrice per capirne di più; ha chiesto, quindi, su quali prove scientifiche basassero le loro affermazioni.
In particolare, Airlite afferma che :
Dopo appena 15 minuti dalla sua applicazione su ogni tipo di superficie, disattiva virus come lo Human Coronavirus NL63 fino al 99%. Gli ioni negativi prodotti dall’azione di Airlite sono in grado di disintegrare lo strato lipidico-proteico della maggior parte dei virus, comportando una disattivazione totale della carica virale.
Riduce il contenuto di agenti inquinanti dell'aria (all’interno e all’esterno) fino all'88%, avendo così lo stesso effetto di un bosco di alberi ad alto fusto. 100 mq di Airlite eliminano lo stesso inquinamento di 100 mq di bosco.
Elimina fino al 99,9% batteri, muffe e spore, rendendo ogni ambiente più sano e pulito.
Elimina tutti i cattivi odori e impedisce allo sporco di depositarsi sulle pareti, rendendo gli ambienti in cui viviamo più accoglienti e confortevoli.
Elimina i COV (composti organici volatili) presenti nell’aria degradando le molecole organiche che compongono tali sostanze e trasformandole in sostanze inerti non pericolose per la salute.
Riflette la componente calda della luce solare: se applicata in esterno, Airlite d'estate mantiene gli ambienti freschi in modo naturale e consente di risparmiare energia elettrica fino al 30%, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 che causano l’effetto serra.
In risposta al suo ask, Fabrizio ha ricevuto da AM (Advanced Materials) Technology, la ditta multinazionale che produce e commercializza le pitture Airlite, una serie di documenti molto interessanti che sono stati analizzati per capire l’attendibilità delle affermazioni già citate.
Il primo dettaglio che si deduce dal materiale fornito è che il principale principio attivo di Airlite è il biossido di titanio (TiO2).
E’ noto in letteratura che tale sostanza, se opportunamente attivata, è in grado di catturare molte molecole organiche presenti nelle vicinanze e variare la sua proprietà elettriche.
Per questa caratteristica, infatti, viene usata per realizzare molti sensori di gas [1].
In secondo luogo, Airlite contiene pochissimi componenti organici (certificato da misure fatte da UL ICQ, un laboratorio italiano della provincia di Como): il legante usato nella composizione della pittura non è una colla (che verrebbe parzialmente disattivata dall’azione del biossido di titanio), ma una miscela inorganica simile al cemento.
Continuando con l’esame dei documenti ricevuti, troviamo delle certificazioni emesse da Eurofins (un laboratorio multinazionale indipendente di analisi chimiche) che attestano la bassissima percentuale di componenti COV (formaldeide, benzene, toluene) presenti all’interno di Airlite e la conseguente bassissima emissione nell’ambiente dopo 3, 7 e 28 giorni dalla stesura delle pitture stesse su un campione sotto test.
Anche un secondo laboratorio, UL ICQ, certifica la bassissima presenza di COV e anche di metalli pesanti (cadmio, piombo, mercurio, cromo, arsenico, bario, …) all’interno di Airlite.
Passando ad esaminare un test effettuato presso l’università di Roma La Sapienza, possiamo vedere che, effettivamente, gli ossidi di azoto (NOx) presenti nell’aria vengono ridotti e la loro concentrazione scende, con velocità diverse a seconda che il colore della pittura sia bianco o colorato, fino a circa l’88% dopo un’ora di esposizione. Vediamo però che, in questo caso, la pittura, ovvero il biossido di titanio, deve essere attivata mediante l’uso di luce ultravioletta (fotocatalisi con UV-A).
Per dimostrare le capacità antibatteriche di Airlite, AM Technology ci fornisce i risultati di un esperimento condotto da MicroStarLab (Illinois, USA): in questo esperimento, dei quadrati inerti di poliestere sono stati coperti di Airlite e vi sono state deposte delle colonie batteriche di Escherichia coli e di Staphylococcus aureus.
Dopo 8 ore dall’inoculazione, sono stati contati i batteri presenti e raffrontati con un gruppo di analoghi quadrati che non avevano subito l’irradiazione con luce UV.
Bene, anche in questo caso, Airlite dimostra di avere elevate proprietà antibatteriche (verso le due specie del test) come affermato dal sito web.
Sempre MicroStarLab ha condotto anche dei test per verificare se le crescite di funghi siano rallentate o inibite dall’uso di Airlite: in questo caso dei campioni ricoperti con la pittura in oggetto sono stati posizionati in una camera in cui era stata inserita una quantità di Aspergillus niger, di Penicillium citrinum e di Aureobasdium pullulans, in base alle richieste dello standard ASTM D3273 che fissa le condizioni per misurare la resistenza alle crescite di funghi e muffe. Durante le 4 settimane di durata dell’esperimento, i campioni trattati con Airlite hanno mostrato una resistenza alle muffe molto superiore a quelli di controllo (non trattati con Airlite). L’unica differenza notevole rispetto al test standard (ASTM D3273) è stata, anche qui, l’esposizione dei campioni con luce ultravioletta, questa condizione, non prevista dallo standard, era richiesta da AM Technology per attivare la fotocatalisi.
Anche l’università di Roma la Sapienza ha condotto un test per verificare le proprietà antibatteriche di Airlite. Questa volta le specie batteriche usate nel test erano: Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Enteroccoccus faecalis, Listeria monocytogenes, Bacillus cereus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumanii, Streptococcus agalactiae, Serratia marcescens e Salmonella tiphymurium.
Anche in questo caso, le capacità antibatteriche vengono verificate rispetto ad un campione e certificate superiori al 99.9% dopo 4 ore dall’inizio dell’esperimento. Da notare, anche in questo caso, l’uso di una lampada UV per attivare la fotocatalisi.
Il dipartimento di Ingegneria dell’università di Modena viene, invece, chiamato in causa da AM Technology per certificare la capacità di Airlite di riflettere la luce solare.
In questo test la riflettività risulta sempre superiore all’85% in tutto lo spettro del visibile e dell’infrarosso fino a circa 2500 nm di lunghezza d’onda, in pratica nel vicino infrarosso (NIR) e nel medio infrarosso dove una parte rilevante del calore trasportato dalla luce solare è presente.
La documentazione fornita dalla ditta produttrice termina con un documento che attesta la bassa emissione di gas ad effetto serra da parte di tutta la loro filiera produttiva, dall’estrazione dei materiali di base, al trasporto, alla produzione e fino al fine vita del prodotto stesso.
Complessivamente ci sembra di poter riassumere che Airlite ha certificazioni per molte delle affermazioni presenti sul sito: le caratteristiche antibatteriche e antimuffa, la capacità di ridurre gli ossidi di azoto, la capacità di riflettere gran parte del calore solare e quindi a contribuire all’isolamento termico dell’edificio.
Non ci sembra, invece, di aver trovato nessuna dimostrazione relativamente a capacità antivirali, né relativamente all’assorbimento dei cattivi odori, né all’eliminazione dei COV presenti nell’aria.
Un altro punto che ci sembra importante da sottolineare è la necessità di dover attivare Airlite con l’esposizione a luce UV: notiamo infatti che le ottime proprietà certificate dalla ditta produttrice di ridurre gli ossidi di azoto (riduzione degli inquinanti) e antibatteriche e antimuffa si verificano se e solo se la presenza della luce UV è garantita.
Tale presenza è, all’esterno, garantita dall’esposizione alla luce solare, mentre è molto più difficile da realizzarsi all’interno dove la luce UV del sole è bloccata dai vetri delle finestre e dove non ci sono normalmente luci in grado di emettere con un’intensità rilevante in tale parte dello spettro luminoso.
Consapevoli che il dialogo sia l’unico modo per rendere una società responsabile ed attenta alle proprie esigenze, non possiamo che notare una certa incompletezza scientifica nella risposta che l’asker ha ottenuto. Auspichiamo, pertanto, un aggiornamento di questa vicenda, grazie ad altre evidenze che l’azienda vorrà fornirci.
Diverso tempo dopo la pubblicazione della nostra storia su Airlite siamo stati contattati dall'azienda produttrice del prodotto, la quale dopo aver visto la nostra storia ha mostrato interesse ad approfondire la questione.
In origine Airlite aveva già fornito evidenze per diverse delle proprietà vantate dal prodotto, tra cui la capacità di riflettere il calore solare e le proprietà antibatteriche. Mancavano tuttavia evidenze per le proprietà antivirali e la capacità del prodotto di funzionare anche mediante l'attivazione da parte della luce visibile. Questo punto si era rivelato cruciale in quanto il prodotto viene utilizzato per buona parte all'interno delle case, situazione in cui generalmente non vi è luce ultravioletta particolarmente intensa. Una prova di questo tipo è quindi importante per mostrare il funzionamento del prodotto in un contesto realistico. È su questo punto che l'azienda ha recentemente provveduto ad inviare altro materiale in seguito alle nostre richieste di approfondimento.
L’azienda ci fa sapere che l’attivazione a luce ultravioletta era vincolante fino a qualche anno fa, ma ora hanno una tecnologia che lavora meglio anche con luce visibile. Siamo molto soddisfatti della comunicazione ricevuta, l'instaurazione di un dialogo costruttivo è sempre nostra priorità, specialmente quando ci consente di conoscere meglio un prodotto che sa evolvere e perfezionarsi nel tempo. Questa cura verso il prodotto, insieme alla disponibilita’ al dialogo e alla rapida comunicazione di lavori scientifici, sono per noi caratteristiche importanti che, almeno ai nostri occhi, palesano un certo livello di professionalita’ e integrita’ scientifica.
L’azienda ci ha inviato in particolare uno studio della Sapienza in cui si mostra come Airlite sia in grado di ridurre fortemente la concentrazione del virus SARS-COV-2 e di altri coronavirus comuni nonché un test sulla capacità del prodotto di assorbire ossidi di azoto mediante attivazione con luce visibile. Vi sono poi ulteriori studi sulle proprietà antibatteriche e sulla capacità di riflettere la luce solare. Noi ci concentreremo sui primi.
Partiamo dallo studio condotto dalla Sapienza sul SARS-COV-2, il quale si prefiggeva l'obiettivo di testare le proprietà antivirali del prodotto. L'importanza di sanificare le superfici è tornata alla ribalta con la pandemia. Ricorderete l'importanza che le è stata data soprattutto i primi tempi.
Alcuni vetrini sono stati trattati con Airlite mentre altri vetrini sono stati trattati con una pittura normale. I vetrini sono stati poi preparati tramite esposizione alla luce con lampada Osram (a luce UVA) e poi raffreddati. Una concentrazione di virus nota è stata messa sui vetrini e poi tenuta in incubazione per 15 min in range di temperature e umidità noti. Successivamente è stata prelevata una certa quantità di virus dai vari vetrini e ne è stata preparata una diluizione, posizionata poi in una piastra con pozzetti e dopo 5 giorni sono stati confrontati i risultati.
Airlite ha mostrato una riduzione delle placche virali dell'89%.
Continuando con l'analisi delle fonti passiamo a un test eseguito dalla Sapienza riguardo la capacità di Airlite di operare nel visibile. In particolare è stata testata la capacità del prodotto di assorbire ossidi di azoto dopo essere stato attivato da luce visibile. Utilizzata su campioni cementizi Airlite ha mostrato una capacità di ridurre gli ossidi di azoto che andava dal 35 al 42%. Una capacità minore di quella mostrata dal prodotto attivato da luce Ultravioletta, ma pur sempre buona.
Tirando le somme il confronto con l'azienda si è rivelato costruttivo in quanto sono state fornite prove convincenti di alcuni punti che mancavano all'appello, in particolare l'efficacia contro i virus e la capacità di funzionare anche attraverso luce visibile. Questo come dicevamo è importante in quanto dimostra l'efficacia del prodotto in un contesto reale.
È lecito supporre però che anche per quanto riguarda le proprietà del prodotto (proprietà antibatteriche, antifungine e antivirali) l'efficacia possa essere minore se il prodotto viene attivato da luce visibile invece che Ultravioletta. Siamo sicuri che l’azienda avrà pianificato ulteriori studi, e saremo sempre lieti a continuare questo proficuo scambio di informazioni.
[1] Gas sensors based on TiO2 nanostructured materials for the detection of hazardous gases: A review. XuTian, Xiuxiu Cui, Tingrun Lai, Jie Ren, Zhichao Yang, Mingjing Xiao, Bingsen Wang, Xuechun Xiao, Yude Wang - Nano Materials Science - July 2021