Nella mitologia indiana ogni divinità ha un vahana, ovvero un veicolo (dal sanscrito Vahanam, letteralmente “ciò che porta”), un animale che funge da mezzo di trasporto ma anche da fedele compagno e che spesso incarna delle caratteristiche proprie della divinità alla quale è associato.
Uno degli esempi più noti e canonici è Nandin, il meraviglioso, possente e virile toro del dio Shiva, simbolo ambivalente di potenza vitale e mortale. Un caso apparentemente ambiguo e grottesco è invece quello di Ganesh, il dio dalla testa di elefante e dall’enorme stomaco che ha come vahana un piccolo topo. Come può un animale così piccolo sopportare il peso di uno dalla stazza così imponente? E poi, gli elefanti non sono conosciuti per la loro grande paura dei topi?
Proprio su queste contraddizioni che si fonda il nesso tra le due figure ma le origini di questa associazione risiedono anche su un significato simbolico che viene loro attribuito e che riveste enorme importanza nella religione hindù. Ganesh è considerato una divinità benevola che proteggere gli artisti, gli scrittori e chiunque abbia intenzione di iniziare un nuovo percorso, sia che si tratti di un vero e proprio viaggio, sia che si tratti di un nuovo lavoro o proponimento, dato che egli è in grado di aiutare a superare gli ostacoli sul cammino di chi gli è devoto.
In che modo può essere superato un ostacolo? Ci sono due strade: la prima è quella della forza, che richiede di affrontare l’ostacolo di petto, neutralizzandolo e schiacciandolo, ed è ovviamente la modalità adottata dall’imponente Ganesh. Non sempre però questa via si rivela la più adatta in ogni situazione e qui entra in gioco il topo; la seconda strada è la sua ed è quella che prevede l’aggiramento dell’ostacolo, della capacità di schivarlo, sfruttando, anziché la possanza, la caratteristica di essere piccoli, agili e difficili da catturare e fermare.
Sono proprio queste le proprietà che rendono i topi così insidiosi e difficili da debellare, soprattutto quando decidono di colonizzare le nostre città. È il caso di Genova che da molto tempo combatte con l’annoso problema delle infestazioni di roditori nel centro storico.
È di luglio di quest’anno l’articolo de Il Secolo XIX che annuncia il progetto “sfRatto” del comune del capoluogo ligure. Il testo espone i contenuti di un piano di riqualificazione del centro storico della città che comprende diverse iniziative, tra le quali l’utilizzo di dispositivi a micro-onde sismiche e sonore. Tali dispositivi, prodotti e commercializzati dall’azienda genovese Tekno-Innova, vengono presentati dal quotidiano come “l’ultimo ritrovato tecnologico sul fronte delle campagne di derattizzazione” ma, specifica l’assessore Matteo Campora, si tratta ancora di un progetto in fase sperimentale.
L’articolo riporta anche l’intervento di Stefano Ferretti, naturalista che si occupa della gestione della fauna urbana che collabora con l’Assessorato all’ambiente del comune di Genova, il quale spiega che tale intervento si propone di perseguire due obiettivi, ovvero la riduzione del numero di topi presenti in città e il ridimensionamento del consumo di veleno che di norma viene utilizzato per debellarli. Ferretti spiega che tanto le onde sonore quanto le onde sismiche emesse dagli apparecchi di Tekno-Innova sono impercettibili per l’uomo ma molto fastidiose per i roditori.
L’asker di questa Storia è Silvano, un cittadino genovese che, dopo aver letto l’articolo sul giornale, decide di contattare l’azienda Tekno-Innova per chiedere le prove dell’efficacia dei suoi dispositivi. Nel farlo, mette in copia, oltre a Chiedi le Prove, due indirizzi mail dell’assessorato del comune di Genova.
Silvano abita a Genova e, suo malgrado, ha una conoscenza diretta della tenacia con la quale i topi riescono ad aggirare ogni ostacolo, caratteristica che li ha portati ad essere ospiti fissi e indesiderati dei caruggi genovesi. Per questo motivo vuole assicurarsi che il denaro pubblico speso dal comune per questa iniziativa, che stando all’articolo di giornale ammonta a circa trentamila euro nella fase iniziale del progetto, sia ben speso e che le opere intraprese conducano a risultati apprezzabili e risolutivi.
Inoltre Silvano vorrebbe conoscere meglio il funzionamento dei macchinari in questione e domanda dove vadano a finire i topi che dovrebbero venire allontanati dalle onde sonore e sismiche prodotte dagli apparecchi.
La domanda di prove di questa Storia viene posta sulla base delle affermazioni contenute in un articolo di giornale, le quali comprendono le parole del giornalista che lo ha scritto e quelle di che persone che lavorano per il comune di Genova ma non sono dichiarazioni dirette dell’azienda produttrice dei macchinari.
Ci siamo premurati di verificare che tali asserzioni fossero in linea con quelle dell’azienda produttrice: sul sito di Tekno-Innova vengono evidenziati i limiti delle soluzioni di derattizzazione più utilizzate, quali l’uso del veleno, di trappole adesive e di trappole meccaniche, e di contro i vantaggi legati all’efficacia delle soluzioni innovative da loro proposte, quali la dissuasione di tipo sismico, a ultrasuoni e a frequenze soniche.
Tekno-Innova dichiara che grazie ai suoi apparecchi sismici e ad ultrasuoni “è in grado di prevenire e risolvere definitivamente tutte le problematiche relative alla presenza di topi e ratti con sistemi innovativi, efficaci, ecologici e non cruenti, che consentono anche una forte riduzione dei costi”.
La risposta dell’azienda non si fa attendere: il portavoce di Tekno-Innova ribadisce che i loro prodotti saranno adottati in via sperimentale dal comune di Genova e si dichiara disponibile a dialogare con Silvano per illustrargli al meglio gli scopi e le funzioni dei loro apparecchi; difatti, mette a disposizione il suo recapito telefonico.
Intanto, anche la risposta del comune di Genova non tarda ad arrivare: a replicare alla richiesta di un ciittadino legittimamente interessato alle azioni intraprese per migliorare la situazione in città è Stefano Ferretti, il naturalista e tecnico dell’assessorato del comune del capoluogo ligure, già interpellato dal giornalista del Secolo XIX.
La replica di Ferretti presenta la questione della derattizzazione in tutta la sua complessità; egli si mostra disponibile al dialogo, desideroso di spiegare in modo esaustivo come stanno tentando di arginare il problema dei roditori e di giustificare le scelte attuate dalla giunta comunale.
Enunciando le diverse tecniche di controllo della popolazione animale, che afferma possa venir effettuato dal punto di vista della natalità, della mortalità e dell’habitat, dichiara che il metodo più efficace risulta essere l’utilizzo di un approccio integrato che tenga conto dei diversi fattori specifici di ogni situazione.
Ferretti afferma che, essendo il pest-management una scienza naturale, non si può far conto sul concetto di provata efficacia perché ogni contesto è a sè e pertanto ogni ambiente può costituire un’eccezione.
Spiega che i dispositivi a ultrasuoni e onde sismiche sono solo una parte di un progetto più ampio che ha lo scopo di allontanare i roditori dalle fonti di cibo primarie per indirizzarli verso le aree dove sono installate le esche rodenticide, collocate nei luoghi che permettono l’uso di erogatori maggiormente capienti e adatti a tali animali.
Inoltre ribadisce che si tratta di un progetto sperimentale: il comune di Genova sta attuando uno studio dell’efficacia di tali dispositivi utilizzando un metodo di controllo comparativo.
Riteniamo positivo che prima di procedere all’installazione degli apparecchi a ultrasuoni e a onde sismiche di Tekno-Innova in tutto il comune si sia deciso di avviare uno studio pilota che possa aiutare a comprendere se tali dispositivi possano realmente portare dei risultati.
Lo studio prevede l’installazione di sistemi a ultrasuoni e onde sismiche in due ecopunti all’interno di contesti critici e la comparazione tra i consumi di esche rodenticide poste nelle zone limitrofe ai due ecopunti muniti di dispositivi e ad altri due ecopunti dalle criticità simili ma privi di questi apparecchi.
In teoria i macchinari dovrebbero infastidire i roditori tanto da indurli a spostarsi dalle loro tane, azione che compiono malvolentieri, a cercare cibo altrove e ad esporsi in questo modo ad una maggiore probabilità di essere attratti dalla esche rodenticide.
Se le esche poste nelle zone limitrofe agli ecopunti provvisti di dispositivi presentassero un numero di vittime più alto di quelle poste nelle zone limitrofe agli ecopunti di controllo che ne sono privi, si potrebbe ragionevolmente ipotizzare che i dispositivi abbiano una certa efficacia: potrebbe trattarsi di un indicatore valido a indurre il comune a continuare a sperimentarne l’uso, promuovendo nuovi studi comparativi e nuove ricerche per individuare i più validi sistemi di derattizzazione urbana.
D’altro canto, per quanto sia corretto che ogni ambiente rappresenti un realtà a sé e che ogni contesto possa rappresentare una possibile eccezione, Tekno-Innova avrà sicuramente condotto un adeguato numero di studi sufficiente a fornire un’indicazione concreta e fondata della validità dei suoi prodotti.
Così come ogni ambiente è diverso e presenta caratteristiche e dinamiche proprie, anche ogni corpo è diverso e può reagire diversamente alle malattie che contrae o alle cure che gli vengono somministrate ma non per questo è ragionevole che vengano prodotti e commercializzati dei farmaci la cui efficacia non sia stata ampiamente dimostrata. Anzi, più l’ambito nel quale si deve operare è disomogeneo e più sarà necessario condurre un numero di sperimentazioni sufficientemente elevato da assicurare l’efficacia del trattamento per la più elevata percentuale di contesti.
Per provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo chiesto anche il parere di un sismologo il quale ci ha spiegato che gli apparecchi potrebbero agire, grazie alla presenza combinata di ultrasuoni e vibrazioni sismiche, con due raggi d’azione di portata differente: gli ultrasuoni, che hanno una frequenza più alta, possono propagarsi più lontano mentre le vibrazioni, che hanno una frequenza più bassa simile a quelle dei sismi non percepiti, hanno una frequenza più bassa e una minore ampiezza di diffusione. Qualora lo scopo principale fosse l’allontanamento dei roditori dalla loro zona di insediamento, l’accostamento di queste due emissioni potrebbe avere un effetto risolutivo solo qualora fosse combinato ad altre azioni per indirizzare i topi verso i sistemi di derattizzazione più comuni.
Nel chiudere la mail di risposta al nostro asker, Ferretti si dichiara disponibile per maggiori delucidazioni e approfondimenti o anche per un eventuale incontro di persona e condivide con Silvano i link di due studi che trattano l’implementazione degli approcci alla derattizzazione cittadina e le potenziali nuove alternative possibili in questo ambito.
Nessuno dei due articoli può essere considerato una prova dell’efficacia specifica dei dispositivi di Tekno-Innova, ma riteniamo positiva la risposta cortese, competente e disponibile di questo esponente dell’Assessorato all’ambiente del comune di Genova che si è mostrato aperto al dialogo e al confronto con Silvano. Infatti, l’asker si è ritenuto soddisfatto della risposta ottenuta da Ferretti e non ha ritenuto opportuno contattare nuovamente Tekno-Innova, nonostante anch’essa fosse aperta al dialogo e alla condivisione.
Ci auguriamo che lo studio pilota condotto dal comune di Genova produca buoni risultati e che le iniziative messe in campo aiutino a smentire la proverbiale capacità dei topi di schivare ogni ostacolo!
L’iniziativa Chiedi le Prove è consapevole di come il dialogo sia l’unico modo per rendere una società realmente responsabile e attenta alle proprie esigenze.
Rimaniamo sempre a disposizione, qualora ci sia la volontà di dare origine a un dialogo che risulti costruttivo, ad esaminare nuove evidenze ed eventualmente a rettificare la nostra analisi.