L'acqua strutturata...

... le prove delle proprieta' dichiarate?

L'acqua strutturata...

Compare allo stato liquido sulla superficie della Terra circa 4,4 miliardi di anni fa e, in meno di 500 milioni di anni, si originano le prime forme di esseri viventi.

L’acqua è una componente importantissima per vita. Una verità apparentemente banale, ma dal significato profondo: circa 9 milioni di specie popolano il Pianeta Terra grazie alla abbondante presenza della molecola formata da due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno.

Sarà anche per questo che, su una di queste tante specie viventi, gli esseri umani, l’acqua esercita un irresistibile fascino.

Capita, però, che questo sentimento spesso degeneri in teorie pseudoscientifiche. La stessa omeopatia, tra tutte, si basa sul postulato che l’acqua possa acquisire potere curativo grazie alla memoria delle sostanze con cui entra in contatto.

 

Il protagonista di questa nostra storia si chiama Maks, ed è un coltivatore di fragole. A un certo punto egli resta affascinato dalla lettura di un articolo in cui si parla di una tecnologia in grado di migliorare la struttura dell’acqua. Un’opportunità importante per testare l’efficacia di un tale processo sulla produttività delle sue piantagioni. Ma cosa si intende, qui, per struttura dell’acqua?

I chimici possono dormire sonni tranquilli, l’acqua è da sempre un composto di formula molecolare H2O, e tale resta anche dopo questa storia. La tecnologia che ha catturato l’attenzione di Maks, consiste nello “strutturare l'acqua”, ossia in “un processo che trasforma l'acqua normale in una nuova acqua con la struttura simile all'acqua di sorgente”. 

In altri termini, la tecnologia si baserebbe sulla capacità di eliminare dall’acqua le vibrazioni negative che raccoglie dall’ambiente esterno quando scorre in tubi o condotti artificiali e fare in modo che torni ad assumere le vibrazioni originarie, quelle proprie dell’acqua di sorgente.

 

Maks ha dunque provato a usare l’acqua “strutturata” per innaffiare le sue fragole ed è rimasto molto incoraggiato da quello che riporta essere un aumento del 18% del raccolto. Dopo tante ricerche, nel 2010 lancia sul mercato Flaska, una bottiglia in vetro riutilizzabile, programmata tramite tecnologia TPS (Tecnology of Programming Silicon) e per questo in grado di cambiare la struttura dell’acqua in modo che si prenda cura della salute e dell’ambiente.

La procedura TPS, come si legge sul sito web da cui si può acquistare la bottiglia, consiste in 3 passaggi: 

  • sul vetro vengono incisi tre simboli: il primo è il codice della serie (p.es.ACK1), che serve per la gestione e il controllo della qualità; il secondo è un'incisione circolare detta cosmogramma o mandala, che protegge il programma vibrazionale nel vetro; il terzo è un'incisione detta ORO, che contribuisce a preservare il beneficio dell'acqua strutturata;

  • le bottiglie vengono ripulite dalla “vecchia” vibrazione e così facendo si aumenta il beneficio del programma sigillato nel vetro;

  • le bottiglie nella terza fase vengono programmate con dispositivi ideati dalla casa tedesca […]. Il programma è articolato in diverse informazioni naturali, che sono in armonia tra loro e danno benefici alla struttura dell’acqua. Questa fase è la più lunga e ha una durata di 90 minuti; il programma vibrazionale viene sigillato nel biossidio di silicio (SiO2) del vetro( il vetro è composto da 71% di SiO2).

 

Oggi più di 100 mila persone hanno acquistato la bottiglia in 12 diversi Paesi. Inevitabilmente, la diffusione mediatica della scoperta dell’acqua strutturata ha destato la curiosità di qualcuno. È il caso di Luca, che ha voluto chiedere alla società che commercializza la bottiglia Flaska se possa fornire evidenze scientifiche sulla validità della teoria sul cambiamento della struttura dell’acqua.

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       Fotografia artistica di bottiglie d'acqua. Credits: pngkey.com

 

La risposta di Flaska non si è fatta attendere: sono stati effettuati 6 test (peraltro consultabili sul sito web, al seguente link, che avrebbero rilevato:

  • una diversa e più nitida fotografia del cristallo d’acqua dell’acquedotto di Tokyo dopo una sosta nella bottiglia Flaska

  • una variazione di superficie e intensità dell’acqua rimasta per 1 ora nella bottiglia Flaska

  • presumibili proprietà benefiche dell’acqua da bottiglia Flaska, in quanto influenzerebbe l'attivazione, l’entropia e l'energia complessiva degli organismi umani nel livello del biocampo

  • una riduzione del livello di genotossicità (è la capacità di una sostanza di danneggiare l’informazione genetica all’interno di una cellula)

  • un modesto miglioramento dello sviluppo della goccia d’acqua nella struttura

  • un aumento dell’indice di sfericità

 

La stessa azienda, tuttavia, ha precisato nella risposta che nessuna di queste misurazioni è in grado di fornire evidenze scientifiche sulla validità della teoria. Affermano inoltre che un disclaimer in tutte le campagne di comunicazione dell’azienda chiarisce che la teoria sul cambiamento della struttura dell’acqua non è riconosciuta dalle istituzioni ufficiali, questo è effettivamente presente nel sito in una nota che riuscirete facilmente a individuare in questa pagina del sito italiano. È un importante elemento che permette a un consumatore che lo nota sul sito di capire che il prodotto che sta valutando di acquistare è basato su teorie pseudoscientifiche e gli viene quindi data la possibilità di compiere una scelta consapevole sulla base della serietà che si vuole dare a teorie alternative.

 

La conclusione di questa storia è nella risposta dell’azienda che, con onestà, informa il consumatore circa l’assenza di evidenze scientifiche che dimostrino la validità del prodotto.

Appare leggermente dissonante rispetto all’ammissione stessa dell’azienda sulla natura pseudoscientifica della sua teoria, il riferimento a teorie scientifiche come l’elettrodinamica quantistica. In questa pagina vengono infatti menzionati cinque lavori presi dalla letteratura scientifica, con una spiegazione fornita dall’azienda che li inquadrerebbe nel contesto di Flaska. Continuando il lavoro dell’azienda vediamo dunque qual è il contributo scientifico di quei lavori e perché non possono essere scientificamente utilizzati come dimostrazione delle affermazioni fatte.

 

Ref. 1 tratta di esperimenti che sarebbero stati fatti in vitro, su semi, batteri e germogli. Il lavoro innanzitutto è di pessima qualità: la base teorica consiste di ipotesi campate per aria che mischiano concetti vaghi presi in prestito dalla meccanica quantistica, senza fornire una struttura organica con proprietà rigorosamente definite in un contesto matematico. La procedura sperimentale non utilizza il protocollo del doppio cieco e ha un campione statistico inadeguato. Ma tagliando la testa al toro: oltre al fatto che gli autori stessi non concludono nulla se non che servono ulteriori studi (che a loro parere vale la pena eseguire), il lavoro è un tentativo poco convincente di giustificare l’omeopatia tramite una presunta memoria dell’acqua. Non vengono menzionate bottiglie di vetro o altri elementi importanti per Flaska.

 

Ref. 2 è un classico, si tratta dell’applicazione dell’elettrodinamica quantistica a un modello che dovrebbe descrivere l’acqua. Il risultato prevede dei “domini di coerenza” che dovrebbero esistere nell’acqua. Il problema è che questi risultati sono fortemente dipendenti dal modello che viene scelto, e nel loro caso gli autori per poter fare quel genere di conti hanno necessariamente dovuto usare un modello molto rudimentale che però non è una buona descrizione dell’acqua. Non a caso questi “domini di coerenza” non sono mai stati osservati, e oltretutto associarli direttamente al concetto di “memoria dell’acqua” o addirittura alle proprietà del vetro di Flaska è fallace a meno che non venga dimostrato un nesso di causalità.

 

Ref. 3 è un interessante lavoro in cui vengono fatte analisi sperimentali sulla struttura molecolare dell’acqua, mostrando la presenza di regioni a diversa densità e struttura locale. Questi risultati sono confermati da simulazioni teoriche classiche, questo aspetto è importante perché rende questi fenomeni spiegabili tramite la meccanica classica, escludendo dunque l’ipotesi di “domini di coerenza” quantistici. Ref. 3 dunque non solo è fuori contesto, ma mostra quanto sia fallace saltare a conclusioni senza dimostrare nessun nesso di causalità.

 

Ref. 4 sottopone un campione di acqua pura a della radiazione infrarossa per diversi periodi di tempo. Osservano cambiamenti strutturali che possono persistere per parecchie ore. Questi risultati sono osservati per acqua intorno ai 5 gradi Celsius, e gli autori stessi osservano che non sono persistenti a temperatura ambiente. Per quanto interessanti, anche questi risultati sono fuori tema: per prima cosa valgono solo per temperature basse, e inoltre non viene fatta né dimostrata nessuna associazione con la memoria dell’acqua.

 

Ref. 5 viene presentato come uno studio che “mostra la presenza di grandi domini d’acqua”. Si tratta invece di una raccolta di diversi esperimenti che gli autori cercano di inquadrare in un contesto descrivibile dell'elettrodinamica quantistica e, nelle conclusioni, affermano che ulteriori studi sono necessari per poterlo dimostrare. 



 

L'iniziativa Chiedi le Prove è consapevole che il dialogo sia l’unico modo per rendere una società responsabile e attenta alle proprie esigenze. Auspichiamo, quindi, un ulteriore aggiornamento di questa vicenda e rimaniamo a disposizione qualora ci sia la volontà di dare origine a un dialogo che risulti costruttivo.


 

[1] Electromagnetic Biology and Medicine 2005; 24(3): 341-354

[2]Int J Mod Physics 1995; 9: 1813-41

[3]Proc Natl Acad Sci USA 2009; 106: 15241-6.

[4]Jpn J Appl Phys 43 2004; L1436–L1438.

[5] MPLB 2009; 23(16): 1959-73